La sorveglianza sanitaria consiste nella valutazione dell’idoneità specifica del lavoratore alla mansione lavorativa tramite l’accertamento delle condizioni di salute del lavoratore in funzione del rischio che il lavoro comporta.
La valutazione comprende accertamenti preventivi (effettuati sia prima dell’assunzione che prima di un cambio di mansione) e periodici (effettuati a intervalli di tempo). Consistono in un esame clinico (visita medica) e in indagini diagnostiche.
Tali accertamenti sono effettuati allo scopo di verificare l’assenza di controindicazioni alla mansione lavorativa a cui il soggetto è destinato, al fine di valutare l’idoneità del soggetto stesso.
Alla fine viene stilato un giudizio di idoneità che sintetizza le conoscenze relative alla situazione lavorativa a rischio e conoscenze mediche sullo stato di salute o malattia del lavoratore.
Per ogni lavoratore viene istituito e periodicamente aggiornato un documento sanitario dove sono annotate le condizioni psicofisiche di ogni lavoratore, compresi i risultati degli accertamenti strumentali e di laboratorio, nonché quelli specialistici.

La sorveglianza sanitaria è un’attività complessa effettuata per legge da un medico specialista in medicina del lavoro (medico competente), che opera in piena autonomia rispetto al datore di lavoro in modo da valutare e dare suggerimenti per la protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori.